Quali sono gli strumenti musicali più antichi?
La musica fa parte della vita degli uomini fin da tempi immemori. Originariamente accompagnava riti e atti religiosi, poi si è evoluta fino a diventare un metodo d’intrattenimento per il popolo riunito nelle piazze e, successivamente, nelle corti.
A volte l’unica testimonianza che ci rimane di civiltà ormai scomparse, sono proprio i versi che narrano gesta di eroi, grandi amori e guerre. Memorie affidate ai menestrelli, che cantavano le vicende accompagnati sempre dal loro fedele strumento.
Canzonette e ballate sono spesso presenti nei libri di scuola, ma la conoscenza degli strumenti musicali del passato resta custodita ancora oggi solo nei saperi dei veri appassionati.
Un vero peccato perchè stiamo parlando di strumenti musicali dall’alto valore economico e culturale. Averli nella propria collezione sarebbe davvero una fortuna!
Gli strumenti musicali nell’antica Europa
Le prime notizie che ci giungono circa l’utilizzo di strumenti musicali risalgono ai tempi dei sumeri. In verità, già gli uomini del paleolitico erano soliti trasformare i loro sentimenti in musica, utilizzando degli oggetti piuttosto rudimentali ma in grado di emettere sonorità.
Con i sumeri si diffondono i primi flauti e le arpe, ampiamente utilizzati anche dai Greci. Un popolo con una lunga tradizione musicale folkloristica, densa di suoni originali e unici. E proprio dall’antica popolazione ellenica provengono due strumenti particolari, come il Flauto di Pan e il Baglamas.
Il flauto di Pan
Il flauto di Pan è lo strumento musicale più conosciuto nell’antica Grecia. Compare in tantissimi miti che hanno per protagonista il dio Pan, un satiro metà capra e metà uomo, che utilizzava il flauto in bambù per imbrogliare e lusingare i viandanti.
Il flauto di Pan occupa una posizione rilevante sia nella musica germanica che in quella svizzera e rumena.
Il Baglamas
Il Baglamas fa parte della famiglia dei cordofoni. E’ una variante più piccola del più famoso bouzouki, strumento simile al mandolino nostrano.
Anche il Baglamas si suona pizzicando le tre corde con un plettro e quello che ne fuoriesce è un suono metallico, molto utilizzato per gli accompagnamenti nel rebetico, popolare genere musicale greco.
Anche nel Nord Europa la musica ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale. E la costruzione degli strumenti è un’attività in cui si cimentarono i mastri artigiani. Il primo suono che si associa alle regioni del Nord quello della cornamusa scozzese. Ma molti secoli prima era un altro lo strumento più popolare di queste regioni: l’arpa celtica.
L’arpa Celtica
L’arpa celtica è strumento folkloristico a corde che si è diffuso nell’ottavo secolo in Scozia, e successivamente in tutta la Gran Bretagna. Presenta alcune differenze con l’arpa classica:
- è più piccola;
- non ha i pedali ma le chiavi;
- le corde si suonano con i polpastrelli.
- Una curiosità: l’arpa celtica è anche il logo della famosa birra irlandese Guinnes!
Il Guan, lo strumento simbolo della Cina antica
Anche l’Oriente vanta una lunga tradizione musicale. Tra gli strumenti antichi più ricercati, c’è il Guan.
Si tratta di un particolare strumento a fiato a doppia ancia, dalla lunga forma cilindrica. E’ realizzato in legno di bambù, tipico materiale della regione da cui proviene.
Il suo suono richiama quello di un ronzio, molto apprezzato nelle corti cinesi e nei salotti della fine dell’Ottocento.
Il Guan è molto complesso da suonare e richiede una tecnica davvero raffinata, tanto che un detto cinese afferma che per imparare a suonarlo ci vogliono almeno 1.000 giorni.
Per questo motivo sono pochi i musicisti che si cimentano nella pratica.
Non solo è difficile da suonare, ma è anche molto raro trovarlo in vendita sul mercato, così come moltissimi oggetti antichi cinesi.